la tua assenza
mi priva
della mia essenza
che grida
incapace di uscire
da una mente
annebbiata
e poi
rapidamente il tuo respiro mi riempie
i polmoni
e ricorda
una nuova vita
che si espande fra noi
soffoco senza sospiri sospesi
contratta
lontana da te.
Respira, Raffaella, respira. Non devi fare altro che respirare. Non c'è presenza più vera del pensiero di respirare ciò che ti fa stare bene. La lontananza è il conforto più ecologico per rivivere sempre l'attesa di un prossimo incontro nel sogno reale della vita.
Per dirla con W.Whitman:
"Respirare l’aria, parlare, passeggiare, afferrare qualcosa con la mano!
Essere questo incredibile Dio che io sono!
O meraviglia delle cose, anche delle più piccole particelle!
O spiritualità delle cose!
Io canto il sole all’alba e nel meriggio, o come ora nel tramonto:
tremo commosso della saggezza e della bellezza della terra
e di tutte le cose che crescono sulla terra.
E credo che una foglia d’erba non sia meno di un giorno di lavoro delle stelle.
E dico che la Natura è eterna, la gloria è eterna.
Lodo con voce inebriata
perché non vedo un’imperfezione nell’universo,
non vedo una causa o un risultato che, alla fine, sia male.
E alla domanda che ricorre “Che cosa c’è di buono in tutto questo?”
La risposta è: che tu sei qui, che esiste la vita, che tu sei vivo.
Che il potente spettacolo continua
e tu puoi contribuire con un tuo verso."
Buona domenica, Raffaella; e grazie per i tuoi versi.